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Bollettino Agrometeorologico Vite n°18. 2023 del 01.08.2023

INDICAZIONI METEOROLOGICHE

  • Martedì 25 luglio la prosecuzione dei temporali del lunedì, ha scaricato ulteriori 15-20 mm su gran parte del territorio, ad eccezione della zona di Brescia-Botticino e della Valtènesi dove sono scesi 5-12 mm e della Lugana orientale dove gli accumuli sono arrivati a ulteriori 20-25 mm.
  • Sabato 29-Domenica 30 luglio: dalla tarda sera di sabato una passata temporalesca ha portato circa 10 mm sulla collina bergamasca. 15-25 mm sono scesi in Franciacorta, Valtènesi, zona di Brescia e relativa collina e area di Capriano del Colle. Picchi di quasi 50 mm si sono registrati a ridosso del lago d’Iseo (Provaglio-Corte Franca) e picchi sui 25-30 mm nella zona di Mazzano-Rezzato-Calvagese-Puegnago.
  • Martedì 1 agosto un temporale notturno ha interessato la bergamasca e la Franciacorta occidentale con 10-20 mm. Nuovi danni da grandinate sono stati segnalati nella bergamasca occidentale. Pochi mm sul resto del territorio.

Nei prossimi 2 giorni il tempo sarà governato da blande correnti da nord e sarà possibile qualche breve temporale pomeridiano-serale a ridosso dei monti. Già da mercoledì sera le correnti ruoteranno da ovest e poi da sud-ovest e assisteremo ad un forte peggioramento tra le giornate di giovedì e venerdì, purtroppo con il rischio di nuovi eventi estremi. Purtroppo, il seguito non vedrà un immediato ristabilirsi del bel tempo, ma permarranno correnti mediamente occidentali in grado di innescare violenti temporali come visto e rivisto più volte in questa estate.

Segnaliamo il notevole cumulato pluviometrico di luglio che in diverse località ha raggiunto e superato i 250-300 mm (Collina Bergamasca, Valtènesi e Lugana). Le temperature sono tornate ad essere quelle tipiche dell’estate padana.

Dati meteo 25 luglio – 31 luglio

LocalitàT minData T minT maxData T maxPiovosità Somma mm periodoUltimo giorno pioggiaUltima pioggia mmOre bagnatura fogliare
Botticino15,226/731,930/72730/72117
Calvagese13,926/730,729/731,830/725,617
Puegnago15,126/732,529/74130/732,6N.P.
Sirmione15,427/731,929/74730/72513
Cortefranca13,326/731,230/76630/746,4N.P.
Paderno F.C.13,527/731,429/728,630/718,430
Gussago Stella15,325/731,629/72430/71712
Poncarale14,626/73230/719,630/713,426
Tremosine10,426/727,929/722,430/74,833
http://meteo.provincia.brescia.it/ – N.P: dato non disponibile.

FASE FENOLOGICA

La vite risulta mediamente compresa chiusura grappolo (BBCH 77) e inizio maturazione (BBCH 81)nelle aree più precoci e su varietà precoci.

GESTIONE DELLA VEGETAZIONE

Dove le viti sono molto vigorose per via della disponibilità idrica nei suoli e/o della combinazione varietà/portainnesto vigorosa, effettuare nuove cimature.

Attualmente, nei vigneti grandinati non si consigliano interventi. Nei vigneti destinati alle uve di qualità è possibile intervenire con la defogliazione di invaiatura. Nei vigneti già sottoposti alla defogliazione post fioritura è possibile intervenire fin d’ora poiché i grappolo sono già abituati ad un elevato livello di insolazione. Nei vigneti in precedenza non defogliati è opportuno attendere dopo la metà di agosto quando i ritorni di calore sono più improbabili.

Nel corso di queste operazioni possono essere eliminate le foglie dei primi2/3 internodi, avendo cura di lasciare quelle più alte a garantire un po’ di effetto ombra nelle ore più calde. In corrispondenza di questa operazione è possibile districare i grappoli, da altri grappoli, fili, e tralci, esponendoli e disponendoli in modo corretto. L’elevato arieggiamento e l’insolazione favoriranno un elevata sanità dei grappoli.

VIGNETI GRANDINATI

Le grandinate del 24/25 luglio hanno colpito in modo variegato il territorio.

La Franciacorta ha subito un danno limitato che si è contrato nell’area pedecollinare di Gussago. Nel resto del territorio il danno appare limitato a qualche acino su una piccola percentuale dei grappoli.

Nell’area di Botticino il danno è stato limitato nell’area di Caionvico e Botticino Sera, mentre più severa è la condizione dei vigneti a Botticino Mattina e Molvina.

La Valtènesi è stata colpita in modo abbastanza diffuso con un danno medio del 20/25%, con danni rilevanti in prossimità della frazione Raffa di Puegnago e nella zona di Padenghe.

La Lugana è l’area che maggiormente ha subito danno. In generale i grossi chicchi hanno colpito quasi tutto il territorio, con un danno del 15/25 %. L’evento ha assunto caratteristiche devastanti in prossimità delle Torre di San Martino della Battaglia, coinvolgendo nuovamente vigneti già colpiti dalla grandinata del 25 aprile, per poi spostarsi verso la frazione San Giacomo di Pozzolengo e poi ad est, verso la provincia di Mantova.

Nei casi più gravi si è avuta la completa defogliazione, la perdita della produzione e la sfibratura dei capi a frutto, come rappresentato nell’immagine allegata.

In tutte le condizioni si sconsiglia di intervenire a carico delle vegetazione con interventi di potatura. È opportuno lasciare quanta più legna possibile per valutare le azioni da fare nel corso dell’inverno con la dovuta calma.

Al momento si consiglia di tenere sotto controllo le possibili infezioni di peronospora e altri patogeni fungini e batterici mediante l’uso del rame. Evitare interventi a dosi o con prodotti che possano portare a fenomeni di fitotossicità o blocco della vegetazione, ma piuttosto intervenire con regolarità, anche in relazione alle continue piogge ed ai conseguenti dilavamenti

PERONOSPORA

Rischio medio, in calo

Rischio medio, in calo

Al momento il grappolo e la vegetazione più vecchia è da considerare indenne nella maggior parte delle condizioni. Le foglie stanno mantenendo una buona efficienza fotosintetica anche in relazione al fatto che le pianto non hanno sofferto di stress idrico. Peraltro, le defogliazioni o le rotture determinate dalla grandine hanno ridotto sensibilmente la superficie fogliare utile nei vigneti grandinati, per cui è necessario preservare la vegetazione di neoformazione.

In linea di massima si riconoscono due condizioni:

  • Vigneti senza infezioni di peronospora attive: in questi appezzamenti la difesa ha consentito di contenere l’avvio delle infezioni primarie e la capacità di moltiplicazione del patogeno risulta sensibilmente ridotta. In queste condizioni è possibile interrompere la difesa per le varietà precoci, mentre è consigliato, sulle varietà medie e tardive, mantenere una copertura sulla nuova vegetazione, possibilmente intervenendo prima delle piogge o comunque con intervallo di 10/12 giorni.
  • Vigneti con infezioni di peronospora attive: in questi appezzamenti la difesa non ha consentito di contenere l’avvio delle infezioni primarie e, pertanto, si stanno sviluppando continue infezioni secondarie, ogni qual volta si verifica bagnatura fogliare (piogge o rugiade). In queste condizioni è possibile eliminare parte della vegetazione infettata effettuando cimature. In queste condizioni è opportuno, al fine di mantenere la chioma sana, intervenire a cadenza settimanale, o meno in caso di dilavamento, sia per i vitigni precoci che medi.

Si consiglia ancora di mantenere la copertura con prodotti rameici con le cadenze indicate intervenendo, se possibile, prima delle piogge: la formulazione più adatta in questa fase è la poltiglia, per via della maggiore capacità di resistenza al dilavamento e per il fatto che in commercio ci sono formulati con intervallo di sicurezza di 7 giorni. Il quantitativo di rame metallo suggerito per tutti i metodi di produzione e per tutte le situazioni è pari a 200/300 grammi ettaro, in funzione della vegetazione presente.

Con infezioni in corso può essere utilizzato l’olio essenziale di arancio che ha un’azione fisica che si esaurisce in poco tempo, agendo per contatto e portando le pareti di miceli, conidi ecc. al disseccamento. Generalmente si utilizza al dosaggio di 1,6 litri per ettaro e nel caso di impiego in miscela con zolfo, si consiglia di non andare oltre i 2 kg/ha di zolfo, per evitare problemi di fitotossicità. L’olio essenziale di arancio presenta anche un’azione insetticida in quanto causa il disseccamento della cuticola degli insetti, ma solo con esoscheletro molle e negli stadi giovanili.

L’aggiunta di zolfo in formulato liquido, per il controllo dell’oidio, migliora la resistenza al dilavamento del rame. Pertanto, è possibile usare metà o un terzo del dosaggio previsto per lo zolfo, in forma liquida e la restante parte, in forma bagnabile.

BOTRITE

Nelle zone colpite dalla grandine è possibile intervenire in fascia grappolo con una sostanza attiva antibotritica, prestando attenzione agli intervalli di sicurezza negli areali più precoci. Per un dettaglio della sostanze attive impiegabili vedere il focus sul patogeno.

OIDIO

Rischio medio, in calo

Intervenire con zolfo al dosaggio di 4-6 kg/ha. Nelle aree con infezioni ricorrenti e su vitigni sensibili è possibile innalzare il dosaggio dello zolfo a 6-8 Kg/ha.