logo agralia studio di agronomia

"L'agricoltura sembra molto semplice quando il tuo aratro è una matita e sei a un migliaio di miglia dal campo di grano"
D.E.

Agralia è

il luogo dell'agronomia,

il luogo dove teoria e pratica si incontrano,

il luogo dove agronomi e produttori si confrontano,

condivisione di conoscenze ed esperienze,

supporto a produzione, qualità e sviluppo aziendale

Evoluzione del Monitoraggio con Droni: Risultati e Prospettive

Miglioramenti nella rimozione dell’interfila, correlazione NDVI-produzione e prospettive per il 2025

Per comprendere appieno l’evoluzione del monitoraggio con droni, è fondamentale conoscere il contesto tecnologico della viticoltura di precisione e le diverse soluzioni esistenti. Dopo aver analizzato i vantaggi e i limiti di satelliti e rilievi prossimali, approfondiamo ora i progressi ottenuti con i droni e le prospettive future per ottimizzare la gestione del vigneto

Nel nostro caso, le attività dell’annata 2024 ci hanno permesso di sperimentare e di avvicinarci all’obiettivo che ci siamo prefissati: ottenere delle mappe facilmente leggibili in tempi rapidi e a un costo sostenibile per le aziende.

Vi riportiamo, a distanza di un anno, i risultati ottenuti:

Rimozione dell’interfila molto più precisa ed automatizzata, anche in vigneti con una pendenza importante: la tecnica originaria prevedeva una maschera bianca a copertura di tutto quello che fosse al di sotto di una certa quota, così facendo restava visibile solo la chioma e l’interfila veniva “nascosta”. Questa tecnica funzionava solo in caso di vigneti pianeggianti e di piccole dimensioni e la soglia di altimetria era da decidere a tentativi, trovando quel valore che meglio calzasse al vigneto in analisi. Attualmente invece, attraverso l’uso di strumenti dedicati, siamo riusciti a separare il filare dall’interfila, anche in appezzamenti di oltre 10 ettari e con pendenze del 5-10%, senza preoccuparci di trovare una soglia adatta al contesto. La nuova mappa potrà essere utilizzata come prescrizione per la distribuzione di mezzi di produzione nelle aziende dotate di idonei strumenti (trattore con modulo RTK e spandiconcime e rateo variabile).

Isolamento dei filari con la rimozione degli ostacoli: nelle scorse elaborazioni, se nella mappe erano presenti alberi o edifici, non era possibile coprirli essendo al di sopra della soglia impostata, mentre ora, pur se ancora in modo manuale, è possibile isolare il vigneto e focalizzare l’elaborazione solo su un’area prestabilita.

Figure 1: A sinistra l’elaborazione dello scorso anno, con evidenti problemi nella rimozione dell’interfila e la presenza di alberi, a destra la nuova metodologia, decisamente più pulita.

Correlazione dello stato vegeto produttivo agli indici. La difficile lettura delle mappe non consentiva di associare la condizione vegeto produttive al valore dell’indice. Per chiarire meglio è necessario spiegare che l’Indice NDVI è rappresentato numericamente da valori che vanno da -1 a +1 e i vegetali si posizionano nella norma, in valori che vanno da 0,2 a 1. L’indice, per semplificare, valuta la qualità dell’attività fotosintetica, ed è quindi correlato alla quantità di vegetazione, al suo stato di salute e alla quantità di clorofilla contenuta. Un indice vicino a 1 è associato alla presenza di molta vegetazione, e quindi ad un’elevata vigoria, e ad una vegetazione sana. Qualsiasi fattore che limiti la quantità di vegetazione, come ad esempio la carenza di azoto o la limitata o eccessiva disponibilità idrica così come anche la scarsa vigoria, o ne riduca la capacità di assorbire la luce, come ad esempio le carenze nutrizionali o i patogeni, portano genericamente ad una riduzione dell’indice.

In campo vitivinicolo è quindi necessario riuscire ad associare alla condizione vegeto produttiva desiderata un valore dell’indice per poter poi variare i fattori di produzione. Ad esempio nell’immagine seguente le aree in blu (con un NDVI superiore a 0,9) sono caratterizzate da un’elevata vigoria e da una produzione eccessiva (> 150 q.li/ha) e di scarsa qualità; mentre le aree in giallo (NDVI tra 0,7 e 0,8) sono caratterizzate da un buon equilibrio vegeto produttivo. Le aree in rosso presentano una produzione molto ridotta (< 90 q.li ettaro) seppur con livelli qualitativi molto elevati.

Il livello di dettaglio è molto elevato al punto di divenire poco utilizzabile nella pratica, in assenza di strumenti adeguati. Il valore può però essere mediato creando dei cluster (figura 3) per avere una rappresentazione che consenta di suddividere i campi o parti di essi in parcelle su cui adottare differenti strategie di nutrizione o gestione (potatura ricca o povera, defogliazione etc).

Il sopralluogo di campo ha consentito poi di verificare i fattori che hanno portato alla riduzione dell’indice e di intervenire per eliminarli.

Figura 2  Mappa NDVI dei filari: In blu le aree più vigorose con maggiore produzione, in rosso le aree con minor vigoria e produzione qualitativa.

Figure 3: Un esempio di mappa di vigoria con nuvola di punti: in blu/verde le aree più produttive, in giallo quelle con equilibrato rapporto vegeto produttivo, in arancio rosso le aree con vigore ridotto e produzione qualitativamente superiore
Figure 3: Ipotetico programma per le concimazioni: Concimazione organica nei vigneti maggiormente problematici, classica concimazione minerale primaverile di mantenimento nei vigneti in salute, nessuna concimazione nei vigneti eccessivamente vigorosi.

Il buon livello di dettaglio raggiunto ci consentirà, nel 2025, di effettuare diversi rilievi nelle aziende campione e di ampliare il bagaglio di esperienza nella lettura del dato. L’applicazione di differenti strategie di gestione e la possibilità di misurarne gli effetti ci permetterà di migliorare la capacità di lettura e di azione.

In futuro sarà necessario sviluppare dei sistemi di valutazione automatica dei dati, ad esempio mediante l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, per poter avere rapidamente cartografie, indici e report con analisi statistiche più dettagliate.