INDICAZIONI METEOROLOGICHE
Venerdì 6 maggio sono scesi dai 5 ai 10 mm su tutto il territorio d’interesse. Residui e modesti rovesci si sono osservati il 7, l’8 e il 9 maggio con accumuli irrisori. Da martedì 10 maggio il tempo è stabile e le temperature sono in forte rialzo.
Nei prossimi giorni non si escludono i primi picchi prossimi ai 30°. Rischio instabilità pomeridiana localizzata nel fine settimana dovuta ad attività temporalesca innescata dall’orografia del territorio e non a perturbazioni. Predicibilità bassa, come tipico dei temporali.
FASE FENOLOGICA
A seconda delle zone e delle varietà la vite risulta tra 3-9 foglie distese (BBCH 103-109) e nella fase di infiorescenze visibili o infiorescenze distese con i fiori ancora chiusi e raggruppati tra loro (BBCH 53-55). Il germogliamento è abbastanza omogeneo nei vari areali e la fertilità appare molto buona.
GESTIONE DELL’INERBIMENTO E DELLA VEGETAZIONE
È possibile trinciare a file alterne. Per quanto riguarda il sottofila nei vigneti dove non si effettua il diserbo è possibile mettere in calendario il controllo meccanico dell’inerbimento.
È possibile effettuare le operazioni di spollonatura e scacchiatura avendo cura di lasciare a scopo precauzionale 1 o 2 germogli vigorosi nella testa di salice dei guyot (ove presenti). Grazie alla scacchiatura si evitano eccessive densità di vegetazione, si migliora l’arieggiamento e la penetrazione dei prodotti fitosanitari e di conseguenza si ha una riduzione delle problematiche sanitarie. La spollonatura meccanica, da privilegiare rispetto a quella chimica, permette l’eliminazione dei germogli che crescono lungo il fusto e l’accortezza, in questo caso, è quella di evitare di tardare troppo l’intervento in quanto più i germogli crescono, maggiore sarà la ferita lasciata dalla loro eliminazione.
La spollonatura chimica può essere effettuata con le due sostanze attive ammesse da disciplinare per tale operazione:
- Carfentrazone: intervenire alla dose di 0,3 litri di prodotto per 100 litri d’acqua. Applicare 0,8–1 litri di soluzione acquosa per 10 metri lineari pari a 80 – 100 litri di soluzione per km percorso.
- Pyrafluen ethyle: dose d’impiego 0,8 litri/ha di prodotto distribuiti con circa 300 litri di acqua per ettaro.
PERONOSPORA
L’andamento climatico non depone all’avvio di infezioni “virulente” e non si segnalano problemi in nessuna località.
In considerazione dell’andamento climatico e delle scarse umidità è possibile prolungare gli intervalli tra i trattamenti, tenuto conto di contenere tale prolungamento negli areali a maggior sensibilità al patogeno o prima di nuove piogge.
In tutti gli areali si è ripristinata la copertura in seguito al periodo piovoso 1-9 maggio.
Al fine della difesa è possibile utilizzare i seguenti prodotti:
- Fitofarmaci di contatto: appartengono a tale categoria il rame, di cui va rammentato il limite a 4 kg/ha di rame metallo, il metiram*, il folpet*, il ditianon* e il fluazinam*. Si ricorda che l’utilizzo del metiram deve concludersi entro il 30 giugno. L’uso delle strobiruline non è consigliato per via dei frequenti fenomeni di resistenza associati al gruppo.
- Citotropici: appartengono al gruppo i CAA (dimetomorf*, iprovalicarb*, mandipropamide* e valifenalate*) ed il cimoxanil*, il cui uso deve essere effettuato necessariamente in abbinamento ai prodotti del gruppo precedente al fine di integrarne e rafforzarne la copertura in caso di vegetazione fitta o di pioggia.
- Sistemici: sono prodotti (metalaxil m*, fosetil*, fostonati*, etc) che entrano in circolo e si redistribuiscono nella vegetazione. In questo momento sono in grado di coprire la crescita attiva.
Per quanto riguarda i vigneti a conduzione biologica si consiglia la distribuzione di 200-300 grammi/ettaro di rame metallo (inteso proprio come sostanza attiva, non come dosaggio del prodotto commerciale).
OIDIO
Abbinare al trattamento per la difesa da peronospora un trattamento anti oidico con zolfo* bagnabile al dosaggio 200 g/hl. Solo nelle aree con infezioni ricorrenti e su vitigni sensibili è possibile innalzare il dosaggio dello zolfo a 400 g/hl. Nelle situazioni più a rischio o con infezioni ricorrenti o con l’uso di prodotti sistemici è possibile inserire la sostanza attiva spiroxamina*.
COCCINIGLIE
In tutto l’areale si rileva la presenza di femmine deponenti di cocciniglia del corniolo (Parthenolecanium corni).
Questa specie trascorre l’inverno come neanide di 2a età che completa il proprio sviluppo in primavera. Le femmine, che generalmente si riproducono per partenogenesi, depongono da alcune centinaia ad alcune migliaia di uova, sotto il proprio corpo. Le neanidi escono dopo circa 2-4 settimane (1a generazione) e dovrebbero essere visibili a partire da fine mese.
Questa specie trascorre l’inverno come neanide di 2a età che completa il proprio sviluppo in primavera. Le femmine, che generalmente si riproducono per partenogenesi, depongono da alcune centinaia ad alcune migliaia di uova, sotto il proprio corpo. Le neanidi escono dopo circa 2-4 settimane (1a generazione) e dovrebbero essere visibili a partire da fine mese.
La presenza sembra essere favorita dal metodo di difesa biologico, che sconta la disponibilità di prodotti con minore efficacia nei confronti del patogeno, minori mezzi di difesa disponibili o della necessità di una maggiore precisione e focalizzazione degli interventi.
Per la difesa in lotta integrata è opportuno utilizzare prodotti ad azione sistemica, in funzione della maggiore efficacia contro gli insetti ad apparato boccale pungente succhiante.
Per i produttori in regime integrato si consiglia di monitorare la consistenza dell’infestazione per valutare interventi specifici con spirotetramat* o acetamiprid* in corrispondenza della fuoriuscita delle neanidi, oppure l’uso di insetticidi per il controllo di scafoideo (acetamiprid o azadiractina) con azione collaterale contro le cocciniglie. In virtù della possibile sovrapposizione del trattamento con la fioritura della vite si consiglia di verificare attentamente le etichette ed escludere l’uso nel corso nel corso di questa fase di sostanze che abbiano limitazioni d’uso (es. acetamiprid, oppure spirotetramat ammesso da fine fioritura).
In produzione biologica è possibile utilizzare azadiractina.
INDICAZIONI PER LA DIFESA – OIDIO
Con comunicato regionale 2 marzo 2022 – n. 22, consultabile sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia (BURL) Serie Ordinaria n. 9 di venerdì 4 marzo 2022, la D.G. Agricoltura alimentazione e sistemi verdi ha adottato le norme tecniche agronomiche nazionali di produzione integrata 2022. Nel comunicato è stato anche pubblicato l’aggiornamento 2022 delle norme tecniche di difesa e diserbo. Tali norme sono valide per le misure agro-climatiche ambientali del PSR e per i programmi operativi delle organizzazioni dei produttori ortofrutticoli (OCM ortofrutta – reg. 1308/13/CE).
Di seguito si riporta il link per la loro consultazione:
Le modifiche rispetto al 2021 per la difesa da oidio riguardano:
- Possibilità di fare un triazolo in più tra Flutriafol, Fenbuconazolo, Penconazolo e Tetraconazolo
Prestare tuttavia attenzione ai limiti di etichetta e al fatto che Fenbuconazolo, Myclobutanil e Flutriafol sono stati revocati e hanno il termine d’impiego indicato nei bollettini precedenti. Sconsigliamo pertanto l’impiego di queste 3 sostanze attive, salvo residui giacenti in magazzino.