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D.E.

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FOTOVOLTAICO: NOVITA’ E SBUROCRATIZZAZIONE

Per gli impianti fotovoltaici con moduli a terra collocati nell’azienda agricola non era previsto l’accesso agli incentivi statali previsti dal Decreto Legge del 24 gennaio 2012. Per gli impianti agrivoltaici, posizionati su strutture di vario genere quali ad esempio le serre, non erano previsti limiti dimensionali a fronte di alcune caratteristiche.

Con il nuovo Decreto Legge del 01 marzo 2022 relativo al contenimento dei costi energetici e allo sviluppo delle energie rinnovabili, diverse sono le novità introdotte in merito al fotovoltaico e all’agrivoltaico.

Sugli edifici l’installazione di impianti fotovoltaici e termici, incluse le opere funzionali alla connessione elettrica, rientra negli interventi di manutenzione ordinaria. Non sarà più necessario alcun permesso, autorizzazione o atto amministrativo di assenso e basterà scaricare un modulo online dal sito del GSE (Gestore dei Servizi Energetici) o dal Mise (Ministero dello Sviluppo Economico), compilarlo e spedirlo allo stesso ente a inizio e fine dei lavori. Rimangono le restrizioni per le aree e gli immobili tutelate dal codice dei beni culturali e del paesaggio. Inoltre, entro i primi di maggio è prevista l’estensione dell’uso del Modello Unico Semplificato per la realizzazione, connessione ed esercizio di impianti fotovoltaici di potenza superiore a 50 kW fino a un massimo di 200 kW.

In ambito agricolo, diverse sono le novità introdotte. Da oggi è possibile avere acceso agli incentivi statali previsti nel Decreto Legislativo 3 marzo 2011 n° 28 per gli impianti fotovoltaici con moduli a terra collocati nell’azienda agricola e che non occupino una superficie complessiva superiore al 10% della superficie agricola aziendale.

Anche gli impianti agrivoltaici, che devono prevedere sistemi di monitoraggio per la verifica dell’impatto sulle colture, il risparmio idrico e la produttività agricola, possono aver accesso agli incentivi statali, purché, come per il fotovoltaico, non occupino una superficie complessiva superiore al 10% della superficie agricola aziendale. Inoltre, gli impianti agrivoltaici con moduli elevati da terra non devono compromettere la continuazione dell’attività agricola e consentire l’applicazione di strumenti agricoli digitali e di precisione.