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Controllo di occhio di pavone con bassi dosaggi di rame e fosfonato

Giornate fitopatologiche 2024: Controllo di Occhio di pavone, Spilocaea oleaginea S., con bassi dosaggi di rame e fosfonato.

Premessa:

Ricordiamo che l’occhio di pavone è una patologia fungina in grado di colonizzare tutte le parti verdi delle foglie, ma nella norma attacca principalmente le foglie, attraverso una penetrazione attiva con perforazione della cuticola.

Le infezioni tendono a rimanere localizzate a livello subcuticolare, poiché si ha l’accumulo di sostanze fenoliche di difesa, come l’oleuperina, che impediscono la diffusione della malattia nel mesofillo. La sintomatologia finale è lo sviluppo di macchie clorotiche concentriche di colore brunastro e dimensioni variabili, con alone giallastro. Attacchi severi possono causare una forte riduzione di capacità fotosintetica anche a causa della filloptosi (caduta delle foglie).

L’avvio delle infezioni è legato alle piogge ed alla bagnatura fogliare, con temperature favorevoli tra 10 e 24 °C e optimum tra 18 e 20°C.

La prima prova:

La prima prova ha interessato la varietà bianchera, rustica e resistente al freddo, utilizzando i seguenti formulati:

  • Coprantol hi Bio 2.0 – Idrossido di rame 20 % Wg – Dose 3,25 kg/ha – Cu ha trattamento 0,65 kg/ha;
  • Poltiglia Disperss – Poltiglia bordolese 20 % Wg – Dose 3,75 kg/ha – Cu ha trattamento 0,75 kg/ha;
  • Nisus 3B – Solfato di rame tribasico 193,04 g/L SC – Dose 3,9 L/ha – Cu ha trattamento 0,75 kg/ha;
  • Airone Extra – Idrossido e ossicloruro di rame 50/50 272 g/L SC – Dose 2,75 L/ha – Cu ha trattamento 0,75 kg/ha;
  • Thiopron – Zolfo 825 g/L SC – Dose 6 L/ha;
  • Cobre Nordox Super 75 – ossido di rame 75 % wg – Dose 1 kg/ha – Cu ha trattamento 0,75 kg/ha;
  • Poltiglia Disperss – Poltiglia bordolese 20 % Wg – Dose 3,75 kg/ha – Cu ha trattamento 0,75 kg/ha + Poltiglia Disperss – Poltiglia bordolese 20 % Wg – Dose 3,75 kg/ha – Cu ha trattamento 0,75 kg/ha;

L’applicazione è stata effettuata utilizzando 350 lt/ha di miscela fitosanitaria nelle seguenti date: 2/9/21, 16/11/21, 14/4/22, 7/9/22 e 15/9/22.

In termini di efficacia è risultato che tutti le tesi trattate con rame hanno avuto una significativa efficacia rispetto al testimone non trattato. La tesi con zolfo non si è differenziata rispetto al testimone, evidenziando l’inattività di questo elemento nel controllo della malattia.

Infine si è rilevata un’elevata efficacia della tesi Poltiglia bordolese + Zolfo e Ossido di rame, mentre mediamente efficaci sono risultati Poltiglia, Solfato di rame tribasico, idrossido + ossicloruro di rame. Meno efficace è l’idrossido.

La seconda prova:

La seconda ricerca ha previsto l’utilizzo del fitofarmaco Mikonos® formulato a base di fosfonato di potassio  (790 g/L = 510 g/L di acido fosfonico equivalente) e recentemente registrato.

La prova è stata effettuata su diverse varietà e in diverse località ed ha riguardato l’utilizzo di Fosfonato di potassio 790 g/l (Mikonos ®) alla dose di 2,5 L/ha e rame solfato tribasico 190 g/L (Zetaram 3b FL) alla dose di 4 lt/ha, da soli o in combinazione. Quando combinato con fosfonato, la dose di solfato tribasico è stata ridotta a 3 L/ha.

Gli interventi di controllo sono stati effettuati nelle seguenti date 31/3, 5/5, 22/5, 22/10, sia dei prodotti da soli che in combinazione o in modo alternato.

I rilievi hanno verificato una sostanziale efficacia delle strategie di difesa rispetto al testimone non trattato, con un’efficacia superiore della strategia che ha visto fosfonato di potassio in abbinamento con rame. Il fosfonato da solo, in due prove su tre, ha avuto un’efficacia inferiore rispetto al prodotto miscelato o alternato al rame.

Conclusioni:

Ne consegue che il prodotto fosfonato di potassio può essere una sostanza attiva utile a rafforzare l’efficacia del rame per il controllo dell’occhio di pavone, anche riducendo la dose di metallo utilizzato.

Fonti:

Contenimento dell’occhio di pavone in Friuli-Venezia Giulia utilizzando bassi apporti di rame (G. Gori, M. Stocco, L. Stel, L. Manzoni)

Protezione dell’olivo da Venturia oleaginea con un nuovo formulato a base di potassio (D. Bitonte, A. Guario, V. Lasorella, N. Antonino, O. Grande, D. D’ascenzo, L. Crivelli, F. Guastamacchia, M. Pagnani, A. Guarnone).