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Persistenza degli insetticidi per il controllo di scafoideo

Giornate fitopatologiche 2024

Prove di persistenza di acetamiprid su stadi giovanili di Scaphoideus titanus in condizioni di semicampo

A. Spada, D. de Gregorio, A. De zorzi, E. Belgeri, M. Signorotto, M.Panzeri, V. Forte E. Angelini

L’interessante studio effettuato in Veneto nel 2021 e 2022 ha voluto verificare l’efficacia di alcune sostanze attive utilizzate per il controllo di Scapoideus titanus, in qualità di vettore di Flavescenza dorata.

Lo studio mirava, soprattutto, a verificare la persistenza e l’efficacia della sostanza attiva nel tempo, rilasciando degli esemplari giovanili (L3-L5) di scafoideo nei giorni successivi al trattamento. La liberazione a intervalli definiti, ha esplorato la capacità della sostanza attiva di controllare l’insetto fino a 12 giorni dal trattamento.

La sostanza attiva è stata confrontata con un testimone e con flupyradifurone.

Flavescenza dorata è un fitoplasma che colpisce la vite causando, in molti casi, un forte deperimento vegetativo e la perdita della produzione. La trasmissione avviene principalmente a causa del vettore Scafoideus titanus, una cicalina in grado di assorbire il fitoplasma da piante malate, e di reiniettarlo tramite le punture di suzione nelle piante sane.

Al fine di limitare lo sviluppo dell’infezione, che ha un fattore di moltiplicazione molto elevato, è necessario adottare soluzioni profilattiche, come l’eliminazione delle piante sintomatiche, e di controllo del vettore, mediante trattamenti insetticidi.

Attualmente, in Italia è presente un decreto di lotta obbligatoria della malattia che prevede, nelle regioni con presenza del parassita, l’effettuazione di due trattamenti insetticidi.

Al fine di verificare la persistenza degli insetticidi sono stati effettuati dei trattamenti su barbatelle di un anno in vaso con acetamiprid (Epik s 150 ml/hl) flupyradifurone (Sivanto Prime 50 ml/hl) e etofenprox (Trebon up 50 ml/hl). I trattamenti sono stati eseguiti rispettivamente 1,3,7,12 giorni prima nell’inserimento di scafoideo sulle piante. In seguito sono stati eseguiti dei rilievi a 1,3,7,10 giorni dall’inserimento per valutare la mortalità.

I risultati evidenziano un mortalità naturale dell’insetto che varia da 0 a circa il 27 %.

Per quanto riguarda acetamitpid, la mortalità degli insetti venuti in contatto con le piante entro 7 giorni dal trattamento è elevata, con un percentuale tra il 60 e l’80 % dopo un giorno, che sale rapidamente al 100 % entro il 10° giorno

L’inserimento di insetti 12 giorni dopo il trattamento determina una curva di mortalità più lenta, con una % iniziale del 32% che sale fino all’83% dopo 10 giorni.

Anche flupyradifurone ha dimostrato una forte efficacia in prossimità del trattamento (1/3 giorni), mentre la mortalità appare più lenta con l’inserimento a 7/12 giorni, raggiungendo, comunque un’efficacia paragonabile a quella di acetamiprid dopo 10 giorni.

La seconda prova, ha evidenziato risultati simili alla prima, con una riduzione di prontezza d’azione dei prodotti, con l’inserimento di insetti 12 giorni dopo il trattamento. In quest’ultima opzione flupyradifurone ha mostrato un’efficacia statisticamente inferiore a acetamiprid.

La tesi sugli adulti con Trebon Up, ha provato un’efficacia pressoché totale dal primo giorno, confermando la forte capacità abbattente. Gli altri insetticidi hanno mostrato un’attività più lenta, ma statisticamente paragonabile a etofenprox dopo 7 giorni. Le sostanze attive hanno evidenziato, in condizioni di semicampo una capacità di controllo dell’insetti vettore e una buona persistenza d’azione, almeno nel corso della prima settimana dal trattamento.