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Bollettino Agrometeorologico Vite n°17. 2022 del 05.08.2022

INDICAZIONI METEOROLOGICHE

Il temporale di venerdì 29 luglio sera è stato provvidenziale nella bergamasca, portando circa 30 mm. Spostandosi verso la Franciacorta i mm sono scesi a 5-10. Da 5 a 15 mm anche su resto del territorio bresciano. A sorpresa, martedì 2 agosto, un temporale mattutino formato nelle valli bergamasche è sceso verso il bresciano e il Garda portando circa 5-15 mm dalla fascia collinare del lago d’Iseo fino al lago di Garda. Meno interessate le zone di pianeggianti e le zone a sud dell’autostrada, con solo 1-5 mm.

Il caldo è tornato protagonista a partire da lunedì con temperature massime, nuovamente e con estrema facilità, over 35°, quasi fosse normale il ripetersi di tali rilevazioni.

Nella serata di sabato – prime ore di domenica, un lieve cedimento dell’anticiclone porterà un passaggio temporalesco diffuso che si spera possa quantomeno dare respiro alle produzioni. Il tutto avverrà comunque in un contesto anticiclonico caldo e ben presto nuovamente stabile.

FASE FENOLOGICA

A seconda delle zone e delle varietà la vite è in invaiatura (BBCH 81-83). In diversi areali l’ingrossamento dell’acino è arrestato (acinellatura verde) a causa della carenza idrica e in alcune situazioni si osserva anche parziale appassimento del grappolo. Anche il processo d’invaiatura è influenzato dalla disponibilità idrica e laddove questa è carente la colorazione dei grappoli non è omogenea.

GESTIONE DELL’INERBIMENTO E DELLA VEGETAZIONE

Al fine di preservare le risorse idriche si consiglia di trinciare tutte le file. Per mantenere le aree rifugio si consiglia di non trincare le capezzagne o le aree di contorno quali le scarpate. In diverse zone i sintomi da stress idrico sono accentuati, pertanto è consigliabile effettuare bagnature settimanali che apportino almeno 30 mm. La vite per riequilibrarsi e proteggersi tende innanzitutto a bloccare la crescita delle femminelle ed in seguito a far seccare la massa fogliare che non è in grado di sostenere con il conseguente distacco e caduta di foglie a partire dalle porzioni basali dei tralci e la riduzione dell’evapotraspirazione. Anche la produzione, quindi i grappoli, vengono sacrificati in questo processo di ri-ottimizzazione delle risorse per la sopravvivenza. Nelle situazioni più gravi e nei ceppi più in stress si può pensare di diradare i grappoli per aiutare le piante a sopravvivere, o a tagliare i tralci per ridurre la superficie fogliare e preservare la vitalità della pianta.

Nelle zone irrigate, invece, i grappoli si mostrano pieni e turgidi e quindi è opportuno iniziare a moderare gli apporti idrici, riducendoli e tenendo monitorato l’andamento meteorologico, per evitare poi problematiche di marciumi più avanti.

Con l’invaiatura possono avviarsi anche i danni da scottature per questo è possibile pianificare interventi a base di caolino o polveri di roccia sulla fascia del grappolo per mascherare e coprire la produzione dalla radiazione diretta. Cercare di tardare il più possibile eventuali operazioni di cimatura e trinciatura in modo da avvicinarsi alla vendemmia e quindi di effettuare tali operazioni un’unica volta.

Continuare a segnare le piante con sintomi da giallumi della vite e da mal dell’esca.

PERONOSPORA

Rischio basso

Sospendere gli interventi per varietà precoci e/o vendemmie per base spumante.

La fase di invaiatura avviata rende di fatto il grappolo non attaccabile da parte del patogeno ed anche sulle foglie vecchie non si evidenzieranno infezioni. In seguito alle piogge potrà avviarsi qualche infezione di scarsa entità sulle femminelle, qualora fossero presenti.

Per i vigneti a vendemmia tardiva, per la Lugana e la Valtènesi, dopo eventuali piogge e conseguenti bagnature fogliari, si consiglia di proteggere la nuova vegetazione che si svilupperà con:

  • Rame* (200-300 g/Ha di metallo),
  • Ciazofamide*, Ametoctradina*, Zoxamide* per coloro che non hanno intenzione di impiegare il rame o per le situazioni più a rischio. Possibilmente in miscela con sostanze attive che si redistribuiscono parzialmente come i CAA (dimetomorf*, mandipropamide*, iprovalicarb*, valifenalate*, benthiavalicarb*) o cimoxanil nei limiti ammessi dalle etichette o dai disciplinari di produzione o con molecole sistemiche, come i fosfonati*.

Nei sistemi di allevamento a spalliera, in considerazione del fatto che la nuova vegetazione si svilupperà nella parte alta della cortina, si potrà intervenire solo su quella fascia.

OIDIO

Rischio basso

Con l’inizio l’invaiatura il grappolo diviene meno sensibile al patogeno che, tra l’altro, risulta meno virulento con T massime oltre i 35°C. Nei vigneti indenni da oidio sospendere i trattamenti.

Nei vigneti con presenza di oidio intervenire con zolfo in polvere alla dose di 25 kg/ha nelle ore più fresche della giornata. Nei vigneti a maturazione media o tardiva, associare ai trattamenti antiperonosporici per la conservazione delle vegetazione 2-4 kg/ha di zolfo bagnabile.

TIGNOLA

In alcuni casi i danni si sono verificati anche in presenza di confusione sessuale a dimostrare una parziale inefficacia del metodo o comunque una copertura non totale. Per il futuro sarà opportuno condurre un attento monitoraggio anche su vigneti sottoposti al controllo mediante confusione per testarne l’efficacia (la presenza di catture sarebbe l’evidenza di una scarsa copertura).

Tenere sotto controllo volo di terza generazione secondo le indicazioni riportate nel bollettino numero 12 ed eventualmente intervenire con una delle seguenti sostanze attive:

*ricordiamo che il prodotto è revocato, non è più acquistabile e il suo impiego terminerà il 19/09/2022.

Trattamenti contro scafoideo eseguiti con *acetamiprid, *taufluvalinate ed *etofenprox hanno azione collaterale anche nei confronti di tignoletta.