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D.E.

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Ragnetto rosso e giallo della vite

Tra i possibili patogeni e parassiti della vite, oltre a funghi, insetti e nematodi, ci sono anche gli acari. Appartengo al Phylum degli Artropodi come gli insetti, ma ricadono nella classe degli Aracnidi e più di preciso nella famiglia degli acari Tetranichidi.

Il Ragnetto rosso dei fruttiferi e della vite, chiamato con il nome scientifico di Panonychus ulmi è appena visibile a occhio nudo, misurando poco meno di mezzo millimetro di lunghezza. La femmina ha il corpo ovale, rosso o rosso bruno, con importanti setole dorsali; i maschi, invece, sono molto più piccoli e piriformi, di colore più chiaro e con le setole poco visibili. Fili sericei di colore bianco su entrambe le pagine della foglia suggerisce una sua presenza. Sverna come uova generalmente all’ascella delle gemme, all’inserzione dei rami o a livello dei nodi, che ad aprile-maggio schiudono e a seconda dell’andamento climatico possono fare anche 6-9 generazioni all’anno, spesso sovrapposte.

Dalle nostre ‘pillole di viticoltura’ i sintomi del ragnetto rosso sulle foglie

I danni del Ragnetto rosso interessano soprattutto le foglie, mostrando deformazioni, decolorazioni e/o ingiallimenti/arrossamenti a seconda del vitigno, ma possono colpire anche i germogli portando ad uno sviluppo stentato degli stessi. Questo è dovuto alle punture di suzione che, grazie all’apparato pungente-succhiante, svuotano le cellule del mesofillo. In caso di grave attacco si può osservare filloptosi anticipata.

Solitamente la popolazione di Ragnetto rosso viene tenuta sotto controllo dall’attività predatoria degli acari Fitoseidi come l’Amblyseius andersoni o lo Stethorus punctillum, ma in caso di trattamenti a base di insetticidi non selettivi, questi antagonisti possono venire a mancare, favorendo lo sviluppo di infestazioni potenzialmente pericolose per la vite. In questi casi si può intervenire reintroducendo gli acari Fitoseidi con con dei lanci, anche se l’efficacia di questa strategia sarà molto lenta e progressiva, o attraverso l’uso di prodotti acaricidi.

Da disciplinare di produzione integrata della Regione Lombardia possono essere utilizzati:

  • Su tutte le forme mobili: Abamectina, Tebufenpirad, Bifenazate e Fenpiroximate
  • Uova e larve: Exitiazox, Etoxazole
  • Uova: Clofentezine

In agricoltura biologica:

  • Su tutte le forme mobili: Sali potassici di acidi grassi (attività anche su uova)
  • Uova e larve: Beauveria bassiana (attiva anche su adulti)

Da segnalare, infine, che sulla vite può essere presente anche il ragnetto rosso comune, il Tetranychus urticae, meno dannoso del Panonychus ulmi, essendo maggiormente attivo in estate, quando la pianta è ormai sviluppata, ma dall’esperienza personale sono riscontrabili anche infezioni primaverili.

Il Ragnetto giallo della vite, chiamato col nome scientifico Eotetranychus carpini, ha forme e dimensioni analoghe a quelle del Ragnetto rosso, ma al posto di essere rosso è di colore giallo paglierino e non presenta le caratteristiche setole dorsali. Questa specie sverna come femmina fecondata che, alla ripresa vegetativa, si sposta sui germogli per nutrirsi e depositare le uova sulla pagina inferiore delle foglie, in prossimità delle nervature. Nel nord Italia compie 7-8 generazioni in un anno.

Questo parassita è piuttosto preoccupante per la viticoltura del nostro paese che, nonostante porti agli stessi sintomi del Ragnetto rosso, ha la differenza sostanziale di attaccare le vigne già a partire dalla schiusura delle gemme e nei casi più gravi può portare ad un vero e proprio blocco dello sviluppo dei germogli. Questo fenomeno è stato osservato maggiormente nelle primavere più fredde e umide, condizioni favorevoli al suo sviluppo. Se l’attacco avviene in una fase più avanzata, le punture provocano puntinature necrotiche a ridosso delle nervature, con conseguenti ripercussioni negative sul grado zuccherino dell’uva.

Come il Ragnetto rosso, anche nel caso di questo acaro l’attività degli acari fitoseidi come l’Amblyseius andersoni e il Kampimodromus aberrans è generalmente sufficiente a mantenere le infestazioni su livelli tollerabili, ma se così non fosse è essenziale intervenire tempestivamente con i prodotti già indicati per il controllo del Ragnetto rosso. Inoltre, è stato evidenziato come i trattamenti a base di zolfo, soprattutto se in polvere, siano anch’essi molto efficaci nel contrastare il parassita.

Al momento della scelta di quale strategia da adottare bisogna prendere in considerazione anche i possibili effetti negativi dati dai trattamenti sugli antagonisti degli acari. La strategia più sostenibile resta quindi il mantenimento e l’incremento dei fitoseidi, che può essere attuata anche introducendo nel vigneto i tralci di potatura provenienti da altri campi ampiamente popolati da queste specie.