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Bollettino Agrometeorologico Vite n°6. 2021 del 07.05.2021

INDICAZIONI METEOROLOGICHE

Giovedì 29 aprile sono scesi dai 15 ai 20 mm in maniera diffusa sul territorio, eccetto in Lugana, dove ne sono scesi 5-10. Venerdì 30 aprile altri 5-10 mm sono caduti sul territorio, in questo caso con la zona della Valtènesi, di Botticino, Brescia e Capriano più ai margini, con circa 5 mm. Sabato 1 maggio sono scesi dai 30 ai 40 mm su tutto il territorio e domenica 2 maggio altri 2/7 mm.
In definitiva la settimana scorsa ha portato dai 40 ai 70 mm a seconda della zona. In seguito ad un’effimera rimonta anticiclonica a cuore caldo vista nel fine settimana, già da lunedì saremo interessati da un peggioramento abbastanza corposo, che lascerà il segno per l’intera settimana, con l’avvio di un nuovo periodo instabile che probabilmente si spingerà anche oltre.
Il mese di aprile è chiuso con un’anomalia termica negativa di circa 1,3° e segue un marzo chiuso a 0,2° sotto la norma. Anche maggio è ad oggi sotto norma, con un’anomalia negativa di -0,6°.

tabella meteo bollettino vite 6

FASE FENOLOGICA

A seconda delle zone e delle varietà la vite risulta compresa tra la fase di prime foglie distese (BBCH 11) e, in rari casi, la fase di grappoli separati (BBCH 55) con 7/8 foglie distese (BBCH 18).

GESTIONE SUOLO

L’inerbimento limita la diffusione dei patogeni con particolare riferimento alla peronospora, riducendo il rischio di infezioni primarie. Le fioriture attirano gli insetti pronubi e aumentano la biodiversità del vigneto, mentre la copertura del suolo riduce problematiche di ruscellamento ed erosione. Non solo, un suolo costantemente lavorato mineralizza più rapidamente la sostanza organica con conseguente depauperamento della stessa e perde rapidamente la struttura forzata a livello meccanico. Al contrario, un suolo coperto nel tempo incrementa i livelli di sostanza organica e si autostruttura.

GESTIONE DELLA VEGETAZIONE

La scacchiatura consente di regolare il carico di gemme per produzioni e qualità e per evitare eccessiva fittezza nella vegetazione che avrebbe ricadute in termini di problematiche fitosanitarie.
Intervenire sui germogli in accrescimento è semplice, l’operazione è manuale e non richiede tempi di esecuzione eccessivi. In questa fase è possibile eliminare i germogli in eccesso e troppo ravvicinati.
È comunque consigliato non eliminare in questa fase tutti i germogli in sovrannumero che si sviluppano sulla testa di salice o sul cordone permanente lasciando i più vigorosi e meglio posizionati, per valutarne più avanti l’attività vegetativa e poter disporre di nuovi punti vegetativi magari più vitali al momento della potatura invernale.
Procedere con spollonature meccaniche (preferibili) o chimiche del tronco, laddove i polloni hanno raggiunto una certa lunghezza. Spollonare troppo tardi genera ferite esponendo di più all’ingresso di patogeni, al contrario se si spollona troppo precocemente aumenta il ricaccio.
La spollonatura chimica può essere effettuata con le due sostanze attive ammesse da disciplinare per tale operazione:

  • Carfentrazone: intervenire alla dose di 0,3 litri di prodotto per 100 litri d’acqua. Applicare 0,8–1 litri di soluzione acquosa per 10 metri lineari pari a 80 – 100 litri di soluzione per km percorso
  • Pyrafluen ethyle: dose d’impiego 0.8 litri/ha di prodotto distribuiti con circa 300 litri di acqua per ettaro.

Per gli impianti in allevamento selezionare i 2 germogli meglio disposti e più vigorosi per un’adeguata formazione.

PERONOSPORA

Visti i mm caduti la scorsa settimana (da 40 a 70), ad inizio della settimana corrente in diversi areali si è tornati in copertura, mentre nelle zone più tardive è stato effettuato o pianificato il primo intervento.

Laddove non si è intervenuti è consigliato procedere entro le piogge, ad oggi attese per la serata di lunedì.
Dato le condizioni di vegetazione è ancora sconsigliato ricorrere a sistemici, in quanto è meglio riservarli a periodi più delicati e con pressione del patogeno più elevata.
I prodotti citotropici, quali ad esempio cimoxanil, o citrotropici traslaminari, come il dimetomorf, in questa fase possono essere abbinati ai prodotti di copertura nelle situazioni più a rischio, o in areali/vitigni più precoci e più avanti nello sviluppo.
Ancora sconsigliato l’utilizzo di prodotti di copertura a base di sostanze attive come folpet, dithianon, zoxamide, ciazofamide, amisulbrom, fluazinam e famoxadone, anch’esse più opportune quando la parete fogliare sarà più consistente.
Sempre visto l’esiguità della parete fogliare, è opportuno dosare i prodotti secondo il quantitativo riportato per ettolitro di acqua.

OIDIO

Abbinare al trattamento per la difesa da peronospora un trattamento anti oidico con zolfo al dosaggio 200 g/hl. Solo nelle aree con infezioni ricorrenti e su vitigni sensibili è possibile innalzare il dosaggio dello zolfo a 400 g/hl o abbinare allo zolfo (200 g/hl), la sostanza attiva spiroxamina. L’uso dello zolfo in polvere è meno efficace per via dell’elevata dispersione ambientale del prodotto, oltre che del maggior costo in relazione alla maggiore difficoltà di regolare la distribuzione a quantità minime.