Giornate fitopatologiche 2024
Tre anni di studi sull’efficacia di Isoclast contro Scafoideus Titanus
(M. Signorotto, E. Blegeri, A. Spada, C. De Gregorio, E. Angelini, V. Forte CREA Viticoltura e Enologia)
La Flavescenza dorata (FD) è uno dei giallumi della vite (GY) il cui agente eziologico è un fitoplasma trasmesso dal vettore Scafoideus titanus, insetto fitomizo appartenente all’ordine degli Hemiptera che si alimenta su vite.
La trasmissione è di tipo persistente-propagativo, il che significa che i vettori rimangono infettivi per lunghi periodi di tempo (persistenza) e che i fitoplasmi si moltiplicano nei loro corpi (propagazione). Il processo di trasmissione avviene in 3 fasi: acquisizione, periodo di latenza ed inoculazione. I vettori acquisiscono i fitoplasmi nutrendosi su ospiti infetti per alcune ore/giorni diventando infettivi dopo un periodo di latenza di due o più settimane, durante le quali i fitoplasmi si moltiplicano al loro interno (in organi ed emolinfa). Essi, dopo aver raggiunto le ghiandole salivari, possono essere inoculati nelle piante attraverso la saliva escreta dal vettore durante l’alimentazione nel floema. Il mantenimento dell’infettività non è influenzato dalla muta, ma può durare per tutta la vita dell’insetto (Conti e Alma, 2002).
FD determina germogliamento irregolare nelle viti infette. I sintomi risultano molto evidenti con l’inizio dell’estate, periodo durante il quale le foglie iniziano ad arrotolarsi verso il basso e a diventare giallo clorotico nelle varietà a bacca bianca (da qui il nome di “Flavescenze dorée”) o viola-rossastre nelle varietà a bacca rossa (Belli et al., 2010). La colorazione anomala può essere limitata solo alla nervatura principale o ad alcuni settori della lamina fogliare ma, più frequentemente, è estesa alla lamina intera che diviene più spessa e fragile. Le bacche cominciano ad appassire ed i grappoli si disidratano fino a disseccare, mentre i tralci lignificano irregolarmente o non affatto, rimanendo elastici e verdi I sintomi potrebbero anche essere limitati ad un settore o un ramo, mentre il resto della pianta, in apparenza, potrebbe sembrare normale. In molti casi, quest’evidenza, si manifesta a seguito di infezioni accorse l’anno precedente di tale osservanza.
Al fine di limitare lo sviluppo dell’infezione, che ha un fattore di moltiplicazione molto elevato, è necessario adottare soluzioni profilattiche, come l’eliminazione delle piante sintomatiche e di controllo del vettore, mediante trattamenti insetticidi.
Attualmente, in Italia è presente un decreto di lotta obbligatoria della malattia che prevede, nelle regioni con presenza del parassita, l’effettuazione di due o più trattamenti insetticidi.
Isoclast (sulfoxaflor) è una sostanza attiva insetticida appartenente al gruppo delle sulfoximine che agisce sui recettori nicotinici dell’acetilcolina, degli insetti con apparato boccale pungente succhiante ed possiede azione sistemica e translaminare.
Le sulfoximine appartengono al gruppo 4 (Nicotinic acetylcholine receptor (nAChR) competitive modulators, come flupyradifurone e Acetamiprid pur appartenendo a sottogruppi diversi. Per evitare fenomeni di resistenza è bene alternare le sostanza attive citata con altre aventi differenti modalità di azione.
Le prove eseguite nel 2020, 2021 e 2023 hanno previsto l’effettuazione di un trattamento a dose piena (400 mL/ha) e dimezzata (200 mL/ha) anche con l’aggiunta di coadiuvanti ed in confronto con testimoni positivi (acetamiprid e flupyradifurone) e testimone non trattato.
Nella prova del 2020 sulla varietà Glera allevata a Sylvot, l’attività abbattente di isolclast a dose piena è stata pari a quella del testimone positivo flupyradifurone, sia con trattamento a tutta chioma che con trattamento solo sui polloni. Il trattamento a metà dose non si è differenziato dal testimone non trattato.
Le prove del 2021 e 2023 hanno evidenziato un’elevata efficacia di tutti i prodotti chimici utilizzati (sulfoxaflor, acetamiprid e flupyradifurone, etofenprox).
Anche le tesi con sulfoxaflor a mezza dose, con coadiuvante, hanno evidenziato un’efficacia pari alla dose piena.
Per l’anno 2024 la sostanza attiva ha ottenuto un’autorizzazione di emergenza su vite per interventi dal 1/5/24 a 28/8/24.
Trattandosi di un insetticida attivo contro gli insetti ad apparato boccale pungente succhiante può essere efficacemente utilizzato anche contro le cocciniglie della vite e risulta selettivo nei confronti dei pronubi e dell’entomofauna utile.
In qualità del meccanismo di azione deve essere considerato alternativo ad acetamiprid e flupydadifurone