La decisione di fondamentale importanza nella realizzazione di un nuovo vigneto è la scelta del portainnesto (oltre al sesto d’impianto).
Se, infatti, tutte le parti fuori terra del vigneto sono sostituibili (pali, fili, tutori, varietà), pur con costi elevati, il portainnesto è l’elemento insostituibile.
Il ricorso ai portainnesti risale alla seconda metà del 1800, quando venne introdotta questa tecnica per far fronte alla grave crisi causata dalla fillossera. Si impiegò il “piede” o “soggetto” americano, dotato di apparato radicale resistente alla fillossera, innestandolo su “nesto” o “oggetto” europeo, dotato di resistenza alla fillossera sull’apparato fogliare. Per evitare le disaffinità di innesto vennero impiegate sostanzialmente 3 specie di vite americana: Vitis riparia, Vitis berlandieri e Vitis rupestris e gli ibridi da loro originati.
Superata la crisi dovuta alla fillossera le caratteristiche richieste ai portainnesti sono andate affinandosi e oggi sono un vero e proprio mezzo tecnologico a disposizione del viticoltore per il risultato produttivo desiderato. Tutt’oggi, in quota maggioritaria, si impiegano cloni di ibridi derivati dall’incrocio di queste viti americane.
Le principali caratteristiche da valutare nei portainnesti sono le seguenti:
- Vigoria;
- Affinità con la varietà;
- Resistenza al calcare attivo;
- Capacità di adattamento alle caratteristiche ambientali e del terreno (condizioni siccitose, umide, compattamento, terreno sabbioso, argilloso, acido, salino);
- Capacità di esplorazione dell’apparato radicale;
- Efficienza nell’assorbimento degli elementi nutritivi;
- Resistenza a fillossera e a nematodi;
- Sensibilità a malattie fungine e a fisiopatie;
- Effetti sulla maturazione;
- Idoneità al reimpianto.
Queste caratteristiche non sono solamente legate al portainnesto in sé, ma sono anche influenzate dalla varietà stessa, che può accentuarle o limitarle.
Nelle seguenti tabelle riportiamo le principali caratteristiche dei portainnesti impiegati nella viticoltura del Nord Italia: si tratta di un riassunto di un’ampia bibliografia disponibile che, però, non sempre è precisa e talvolta in contrasto.
Gruppo Berlandieri x Riparia
Gruppo Berlandieri x Rupestris
Gruppo Riparia x Rupestris
Altri gruppi
Nel seguente albero delle decisioni riportiamo un esempio delle principali caratteristiche del suolo da considerare in fase di impianto e la scelta conseguente per identificare il portainnesto più adatto alle condizioni pedoclimatiche.
calcare attivo > 25%
calcare attivo da 15% a 25%
calcare attivo da 5% a 15%