Una breve guida a puntate
Pali in cemento
La necessità di ridurre il livello di manutenzione ha favorito, a partire dagli anni ’60, la diffusione del palo in cemento.
Il palo è formato da una miscela di inerti di varie dimensioni con malta cementizia e contiene un armatura costituita da un numero di ferri precompressi variabili in funzione della dimensione o di necessità specifiche. All’aumentare del ferro contenuto, sia come numero di tondini che come diametro, si ha infatti un incremento della flessibilità del palo ma anche del costo.
Questa tipologia di palo non è soggetta agli agenti biologici e può essere considerata pressoché eterna, salvo le rotture determinate dagli urti con i trattori e gli attrezzi. Infatti, il palo in cemento è caratterizzato da una scarsa elasticità che viene solo parzialmente attenuata dall’utilizzo della precompressione e dal ferro annegato nell’anima. Per lo stesso motivo è una tipologia che mal si adatta alla vendemmia meccanica poiché l’urto tra i battitori ed il palo può determinarne la rottura. Sono peraltro presenti sul mercato pali tondi che meglio si adattano alle esigenze delle meccanizzazione della raccolta.
Allo stesso modo è necessario nelle aree ventose utilizzare pali sovradimensionati per contrastare l’effetto vela.
Il principale difetto di questo questo materiale sta essenzialmente nel peso: per un confronto un palo in legno di altezza 250 e diametro 10, pesa circa 10/12 kg contro i 45/50 del corrispondente in cemento.
E’ possibile optare per i pali forati: ve ne sono di diverse tipologie , con fenestrature di dimensioni variabili, ma si deve tener conto del fatto che all’aumentare dei vuoti diminuisce, naturalmente la resistenza.
Come per i pali in legno, il limite del palo in cemento è la necessità di attrezzarlo, come evidente nell’immagine seguente.
Sul mercato sono disponibili anche accessori metallici come, ganci e distanziali, in grado di adattarsi alle varie tipologie ma, per quanto customizzate, tendono sempre a muoversi ed a sganciarsi, soprattutto in corrispondenza della operazioni meccaniche.
Un ulteriore limite del palo in cemento è il costo di smaltimento: al termine della vita di un impianto il riutilizzo risulta difficoltoso, soprattutto per le rotture determinate dell’estrazione e della movimentazione dei pali.